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Chiloé: un'isola da scoprire

08.12.2011 // Cile

chiloé

Immagine tratta da www.rutaschile.com

Chi volesse scendere la costa sudamericana del Pacifico, prima di arrivare allo stretto di Magellano per passare all’Oceano Atlantico, non può mancare di visitare l’arcipelago di Chiloé, di fronte a Puerto Montt, con la sua Isola Grande o Isola di Chiloé, e una quarantina di isole minori, non tutte abitate.

Sull’isola maggiore, oltre  a diversi piccoli centri abitati, si trovano due città: Castro, l’attuale capoluogo e terza città più antica del Cile, fondata nel 1567 durante la conquista spagnola,  e Ancud, capitale dell’arcipelago fino al 1982 e sede vescovile. Da questa  città si possono godere bellissimi panorami sul Golfo di Quetalmahue e le sue insenature oltre che sulla penisola Lacuy, dove i villaggi Puqueldon, Aldachico e Defif sono circondati da canali, piccoli arcipelaghi e spiagge incantevoli.

Rimasta isolata a lungo dal resto del Cile (fu l’ultimo baluardo spagnolo in Sudamerica, divenendo parte del Cile solo dopo 8 anni dalla proclamazione dell’indipendenza nazionale), Chiloé ha sviluppato e mantenuto una propria tipicità, ancora oggi riscontrabile nelle particolari case a palafitta di Castro e nella architettura delle sue chiese che l’hanno resa famosa.

Dichiarate nel 2000 Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, le chiese di Chiloé sono state costruite interamente in legno a partire dal ‘700 su iniziativa dei gesuiti e dei francescani che evangelizzarono la regione, e a dispetto del clima umido molte di loro sono ancora molto ben conservate, grazie alla caratteristica durezza del  legno dei boschi chiloti. Il loro interesse consiste nell’essere il prodotto dell’incontro tra la cultura e l’architettura religiosa europea con le tradizioni delle popolazioni dell’arcipelago.

Iniziate dai gesuiti provenienti soprattutto dalla Baviera, Ungheria e Transilvania, ripropongono le strutture e i motivi architettonici di quei paesi, mentre i carpentieri chiloti apportarono le tecniche locali, derivate dalla costruzione delle loro navi. In seguito all’espulsione dei Gesuiti, furono i Francescani a continuare l’opera missionaria, mantenendo sostanzialmente intatta la tradizione stilistica delle chiese, conosciuta come “Scuola chilota di architettura religiosa in legno".

A Chonchi, caratteristica per le sue case di legno e con interessantissimi musei di storia locale e d’arte, si apre l’ingresso al Parco Nazionale di Chiloé, di stupefacente bellezza. Sono sufficienti due giorni per un trekking indimenticabile in ambienti naturali grandiosi. Il parco infatti è dominato dalla Cordillera di Puché e si estende fino all’Oceano Pacifico con una costa ricca di dune, estuari, archi naturali e grotte oltre ad ospitare  una flora e una fauna molto varie, con specie locali come le volpi di Chiloé, il picchio patagonico e diverse specie di pinguini.

Per  raggiungere l’isola di Chiloé occorre prendere il traghetto a  Pargua, a oltre 50 kim da Puerto Montt, oppure un autobus, mezzo che collega quasi tutti i capoluoghi cileni con l’isola. Molto più comodo è unirsi a una escursione organizzata da un’agenzia cilena, con la quale si può concordare anche un trekking nel parco.

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29.11.2011 by Mariella Moresco
Paese: Cile
Viaggio in Cile
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