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Samabaj, la città sommersa nel lago Atitlán

21.12.2011 // Guatemala

resti sommersi di Samabaj

Img:www.atitlantour.com

C’è chi prevede la fine del mondo e chi per quella data si prepara a riportare alla luce delle vestigia dell’antica civiltà maya.

Stiamo parlando del 2012, anno in cui verrà promosso come attrazione turistica il Museo de Arqueología Lacustre del Lago de Atitlán, a Panajachel. Vi saranno esposti gli ultimi ritrovamenti effettuati da una équipe di sommozzatori e archeologi che sul fondo del lago Atitlán, a 35 mt di profondità, hanno rinvenuto importanti testimonianze di Samabaj, una città sommersa dalle acque del lago per cause non ancora chiarite.

L’Istituto Guatemalteco di Turismo sta organizzando la promozione del sito per attrarre turisti in vista della concomitante fine del calendario maya (e della ipotizzata fine del mondo), il 21 dicembre 2012.

Il ritrovamento di Samabaj, come viene chiamata la città sommersa di cui ovviamente non si conosce il vero nome, è dovuto alla passione per le immersioni di Roberto Samayoa, che nel 1991 trovò casualmente delle irregolarità sui fondali del lago che attrassero la sua attenzione. Informate le autorità del ritrovamento, Samayoa continuò a collaborare nelle ricerche con gli archeologi, con i quali condivide il segreto sull’esatta ubicazione dei resti, tenuta segreta per evitarne il saccheggio.

Finora sono stati trovati vari gruppi di edifici, sia d’abitazione che cerimoniali, i resti di una piramide, cinque mole di pietra e edifici circolari, forse i tradizionali bagni a vapore. Le ipotesi più accreditate sul mistero della città sommersa la indicano come edificata su un’isola nel periodo preclassico e sprofondata in fondo al lago a causa di un terremoto dovuto forse alla nascita di un nuovo vulcano o a violenti cambi climatici, databili a circa duemila anni fa, che avrebbero fatto improvvisamente innalzare le acque del lago.

Atitlán è di origine vulcanica, prodotto da una fossa magmatica che, seccandosi, ha impermeabilizzato il fondo favorendo la ritenzione dell’acqua che, a detta dei ricercatrori, coprirebbe altri tre siti oltre a Samabaj.

La presentazione ufficiale del progetto di valorizzazione del sito e di ampliamento del museo, fondato nel 1998 e già accessibile ai visitatori, è avvenuta il 4 dicembre durante il Festival Cultural de Atitlán, con una serie di conferenze illustrate da video sul lavoro fin qui svolto. Un lavoro che presenta difficoltà sconosciute agli archeologi abituati a lavorare sul terreno e che hanno dovuto adattarsi a un metodo di lavoro del tutto nuovo per loro.

Il Progetto Archeologico Samabaj, infatti, è in assoluto il primo progetto subacqueo in Guatemala, da qui la sua grande importanza anche come progetto guida per altri siti sommersi che gli archeologi sono sicuri di trovare nel paese.

Approfittando dell’occasione “unica”, come è stata definita dai responsabili del turismo guatemalteco, in cui “gli occhi del mondo saranno fissi sul Guatemala” per la fine del calendario maya, si stanno preparando pacchetti turistici ad hoc, nei quali verrà inserita Samabaj, la cui storia si inserisce perfettamente nel racconto del documentario Mayan Blue, in via di realizzazione, sulla relazione della cultura maya con l’elemento acquatico, considerato come il passaggio verso il mondo sotterraneo.

Come arrivare

Per visitare il museo lacustre, ospitato dall’Hotel Posada de Don Rodrigo, occorre arrivare a Panajachel, città abitata da diversi gruppi maya e vivace meta turistica. Da qui infatti partono i battelli per la visita del lago Atitlán e dei caratteristici paesi adagiati sulle sue rive. Il lago Atitlán è una destinazione classica, inclusa nei programmi di viaggio di molti tour operator.

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Paese: Guatemala
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