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Peru: Macchu Picchu, la citta' perduta

04.06.2011 // Dove vuoi andare?

tramonto a Macchu Picchu
Immagine a dimensioni reali - foto di Martin St-Amant / Creative Commons Licence

E' forse il più famoso sito archeologico Inca e fa giustamente parte dei "Patrimoni dell'Umanità" dell'Unesco, l'Agenzia dell'Onu per la cultura, oltre ad essere stato inserito nel 2007 nell'elenco delle "Sette meraviglie del mondo moderno".

Le rovine della città, circondate dalle imponenti montagne della Cordigliera Centrale delle Ande, si trovano in Perù, nella valle dell'Urubamba, a circa 2.430 metri sul livello del mare e il suo nome deriva dal quechua: machu (vecchio) e pikchu (montagna). Tanta meraviglia ed il fascino della sua origine non ancora certa (si narra infatti, contrariamente alle tesi degli storici e degli archeologi, che la città sia stata costruita dai sopravvissuti ai massacri dei conquistatori spagnoli), attirano ogni anno centinaia di migliaia di visitatori, incantati anche dalla bellezza dei panorami che si godono sulle montagne circostanti e dalla impressionante vista a strapiombo sulla vallata dell'Urubamba, centinaia di metri sottostante.

Per secoli è rimasto solo il ricordo della mitica "città perduta", di cui più nessuno ricordava l'ubicazione. I primi visitatori moderni furono dei peruviani che nel 1902 raggiunsero le rovine di Macchu Picchu, già individuate alla fine dl 1880 dall'esploratore francese Charles Wiener, che però non poté raggiungerle. Il mito della "città perduta" o "città segreta" è molto romantico ma privo di fondamento, dato che la zona era sempre stata abitata dalle popolazioni locali e dopo la conquista incaica la città venne arricchita di lussuosi palazzi civili e religiosi e collegata alla rete stradale dell’impero incaico da ben otto strade. Il tutto avvenne molti decenni prima della conquista spagnola, smentendo la leggenda della sua costruzione come "ultimo rifugio" di quello che rimaneva della élite incaica.

Si può raggiungere la zona archeologica utilizzando la strada che risale il pendio del Macchu Picchu dalla stazione ferroviaria di Puente Ruinas, in fondo alla gola scavata dal fiume Vilcanota-Urubamba (il Willka mayu o "fiume sacro" degli inca), a circa tre ore di viaggio in treno da Cusco oppure, per i più sportivi che vogliono assaporare l’emozione di ripercorrere gli antichi sentieri preispanici, con tre-quattro giorni di cammino. Nella città, la cui area edificata di circa mezzo chilometro di lunghezza per duecento metri di larghezza ospita 172 costruzioni, si trovano edifici residenziali della nobiltà incaica e della casta sacerdotale, luoghi di culto, silos, laboratori, terrazzamenti. Notevoli il sistema di drenaggio con l'utilizzo di pietre che fungevano da filtro ed i suoi numerosi canali di scolo delle acque.

Tra i visitatori che sono rimasti affascinati da tanta bellezza vi fu anche il grande poeta cileno Pablo Neruda, che dedicò alla "città perduta" una delle sue opere più conosciute, Alturas de Macchu Picchu (Entonces en la escala de la tierra he subido entre la atroz maraña de las selvas perdidas hasta ti, Macchu Picchu).

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03.06.2011 by Mariella Moresco
03.06.2011 by Mariella Moresco
Paese: Peru
Viaggio in Peru
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