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La cucina del Venerdì Santo in Bolivia

29.03.2013 // Cultura

recetas bolivia

Img: www.biomanantial.com

In Bolivia, come in tutti i paesi  di tradizione cattolica, la Settimana Santa è caratterizzata da devozioni e cerimonie liturgiche, che hanno spesso mantenuto le caratteristiche di una lunga e sentita tradizione.

Anche in Bolivia il giorno precedente la Pasqua dove si manifesta con più intensità il sentimento religioso dei fedeli è il Venerdì Santo, anticamente chiamato “Viernes de Dios” e considerato giorno non lavorativo proprio per permettere ai fedeli di partecipare alle celebrazioni religiose. In tutto il paese chiudono uffici e negozi e si preparano pranzi a base di pesce, data la tradizionale astinenza dalle carni in segno penitenziale, mentre è permesso il pesce che richiama un antico simbolo cristiano. Inoltre una legge statale,  la “ley seca” (legge asciutta),  impedisce la vendita e la consumazione di alcolici in locali pubblici dalla mezzanotte del Giovedì Santo per tutto il giorno seguente.

Nelle candele comperate alle porte delle chiese prima della messa della Vigilia, che la sera del Sabato Santo celebra la risurrezione di Cristo,  e sulle quali è stata disegnata una croce, molti fedeli  inseriscono cinque grani di frumento, in ricordo delle cinque ferite inferte a Gesù sulla croce (due alle mani, due ai piedi e una al costato).

Sono giorni celebrati anche da una cucina molto varia, presentata sulle tavole in quattordici piccole portate, che rimandano alle quattordici stazioni della Via Crucis (come le quattordici chiese visitate il Giovedì Santo).
Dopo la preparazione dei cibi tradizionali (rigorosamente privi di carni bovine, ovine, di suino e di pollame), si partecipa alla processione,  il cui lento camminare è accompagnato da una musica grave e solenne.

A cena si consumerà il 'Queso humacha', pezzi di formaggio locale insaporito dal gusto intenso della cipolla e di huacatay, un’erba aromatica. Faranno contorno le patate 'imilla', una varietà tipica delle Ande e un tenero 'choclo', la dolce pannocchia del mais novello.

Il lago Titicaca offre le trote, accompagnate dal 'caya', un piccolo tubero tipico della cucina indigena aymara e da patate in salsa piccante. Non mancheranno  il sapore  intenso del  baccalà e la 'tunta', ottenuta congelando le patate al freddo intenso dell’inverno andino, tra giugno e agosto.

Molti sono i modi di cucinare le varietà di pesci delle diverse regioni boliviane, sempre accompagnati dalla manioca.  Un piatto non più consueto sulle tavole boliviane è il  'cochayuyo', un’alga riccamente accompagnata da 'ají k'asparata', una specie di peperoncino piccante tostato e accompagnato da 'tunta' e patate con grandi pezzi di formaggio e uova sode.

L’intensa drammaticità della Settimana Santa è particolarmente sentita in Bolivia, dove nel 2009 le autorità  comunali di La Paz hanno dichiarato  "Patrimonio Cultural de La Paz a la Procesión de Viernes Santo y las imágenes del templo de La Merced", ossia il Señor del Santo Sepulcro, Jesús con la Cruz a Cuestas (Señor de la Caídas), la Dolorosa, il Señor de la Sentencia e il Cristo Crucificado (Paso del Calvario)" ( Il Signore del Santo Sepolcro, Gesù con la croce sulle spalle o Signore delle cadute, la Vergine dolorosa, il Signore condannato e il Cristo messo in croce sul Calvario).
 

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